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Esperta di bilinguismo, autrice e Mamma Expat – Giovanna Pandolfelli

Giovanna Pandolfelli esperta di bilinguismo

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Una delle cose che mi piace di più del mio lavoro di blogger è la possibilità di entrare in contatto, seppur virtualmente, con persone fantastiche in giro per il mondo. Tempo fa cercavo dei libri per bambini bilingue e sono incappata in un bellissimo libricino intitolato “Le Avventure di Arpetta” . Neanche a farlo apposta, un paio di mesi dopo, mi ritrovo l’autrice iscritta al mio gruppo facebook di Mamme Expat. Puoi capire la mia sorpresa e gioia (giuro che non l’ho stalkerata.. E’ venuta di sua iniziativa :D). Sto parlando di Giovanna Pandolfelli, autrice ed esperta di bilinguismo. Ed è stato ancora più piacevole scoprire che è una Mamma Expat proprio come me e te e una donna molto simpatica, dolce e disponibile.

E così ho deciso che te la voglio presentare. Perchè i suoi libri sono qualcosa di eccezionale che ogni mamma che voglia imparare qualcosa di più sul bilinguismo, sull’essere bi-culturale e sul crescere bambini in questo contesto, dovrebbe leggere.

E io ti consiglio caldamente di leggerli tutti!!! Troverai i link su dove poterli acquistare in fondo a questo post. Ma ora, ti sei messa comoda con un caffè (o un bicchiere di vino, quello che preferisci)? Perchè ti presento Giovanna, Mamma Expat, autrice ed esperta di bilinguismo.

Ciao Giovanna! Ci vuoi dire qualcosa di te, su cosa fai e dove vivi?

Salve Mamas Made in Italy, sono una mamma all’estero come voi, di Roma, ho vissuto alcuni anni in Germania prima di trasferirmi a Lussemburgo dove sono nati i miei due figli. Ho lavorato per quindici anni nella traduzione e alcuni anni come insegnante di italiano per stranieri. Da tempo dirigo la Società Dante Alighieri Lussemburgo ed ho fondato una scuola complementare di italiano per bambini (Italobimbi) per rispondere alle esigenze di bambini che, come quelli di molti di noi, sono italo-qualcosa e sono scolarizzati nel “qualcosa”.Giovanna Pandolfelli Dante Alighieri

Cosa o chi ti ha portato a trasferirti dall’Italia e com’è la vita a Lussemburgo?

Lux è un posto molto particolare, nel cuore dell’Europa eppure un po’ isolato dai Paesi limitrofi, per arrivare a Bruxelles (250 km) ci vogliono quasi tre ore in treno! Con Parigi va meglio poiché c’è l’alta velocità, ma è più lontana… Un Paese che conta in tutto circa 600 mila abitanti, di cui 70 mila nella capitale di cui più della metà stranieri. I Lussemburghesi sono una minoranza nella loro stessa città!

A Lux ci sono comunità di tutti i tipi, tanti italiani di vecchia e nuova migrazione, tanti portoghesi e francesi e poi un po’ di tutto. Solo nella mia strada i vicini sono Islandesi, Americani, Spagnoli, Italiani e anche Lussemburghesi. Le lingue ufficiali sono tre: lussemburghese (una derivazione del tedesco con influenze francesi, una lingua soprattutto orale e veicolare, ma non di studio), il francese (lingua amministrativa, dunque tutte le leggi sono in francese e lingua veicolare tra e con la maggior parte dei non-lussemburghesi) e il tedesco. Avete capito in che melting pot mi trovo?

Sono partita per la Germania che avevo 23 anni per amore della lingua, sono finita a Lux con uno stage e qui sono rimasta.

Qual è stato il sentiero che ti ha portata a diventare presidentessa dell’associazione Dante Alighieri di Lussemburgo? 

Dopo tanti anni lontana dall’Italia e con scarsi contatti con gli Italiani, con la nascita dei bambini ho sentito sempre di più il richiamo delle radici e così ho fondato Italobimbi, la scuola di italiano per bambini di cui vi parlavo. Ho saputo nel frattempo che la Dante locale cercava nuove leve ed ecco che ho rilevato la gestione dell’associazione e da allora abbiamo fatto grandi cose con il mio team. Mi sono sempre detta che ho fatto più per l’Italia e l’italiano da Lux che se non fossi rimasta in Italia.

Cosa ti ha ispirato ad iniziare a scrivere libri sul bilinguismo?

Da linguista mi sono sempre interessata al fenomeno, specie dalla nascita dei figli che, come tutte sapete, è un vero spartiacque delle nostre vite di donne. Poiché mio marito è belga fiammingo, quindi di lingua olandese (ci mancava questa, vero?) ed abbiamo deciso di scolarizzarli in olandese presso la scuola europea, avevo l’esigenza di insegnare loro l’italiano così ho approfondito l’argomento, ho preso un master, e mi sono resa conto che il bilinguismo è un fenomeno molto poco conosciuto, circondato da pregiudizi e da miti. Mi è sembrato importante divulgare queste informazioni e poiché amo scrivere ho unito le due cose ed è nato “Guanti bianchi -racconti dedicati a tutti i bilingui nell’anima”.

Guanti bianchi, Giovanna Pandolfelli

Che metodi suggerisci nella vita di tutti i giorni per incoraggiare i bambini a praticare entrambe le lingue?

Tengo a sottolineare che ognuno deve sentirsi a suo agio nel promuovere il bilinguismo in famiglia, dunque qualsiasi metodo per quanto efficace deve anche corrispondere alle esigenze individuali. Noi abbiamo adottato One Person One language, dunque ogni genitore parlava la propria lingua al bambino ed ha funzionato benissimo. Molti esperti suggeriscono Minority Language @home, possibile se entrambi i genitori parlano la lingua minoritaria ovvero quella potenzialmente più debole come può essere l’italiano per una famiglia italo-americana in America ad esempio.

E qui mi fischia un’orecchio…

Adri Livia di spalle

E per la lingua minoritaria?

Fondamentale per me, indipendentemente dal metodo, è crederci prima di tutto noi stesse, veicolare il messaggio che la nostra lingua è importante, che l’Italia nel nostro caso è un Paese meraviglioso. Un messaggio positivo relativo a lingua e cultura soggiacente motivano più di mille esercizi (anche se questi non guastano). In pratica, tutto può aiutare, avere sempre a disposizione dvd e libri nella lingua minoritaria, creare occasioni di incontro con parlanti la lingua minoritaria. A volte bisogna avere anche un po’ di fortuna: mio figlio ha sempre avuto casualmente insegnanti di musica parlanti italiano o perché di origine o perché lo avevano imparato per motivi personali.

Frequentare altre famiglie della lingua minoritaria è fondamentale e poi è sottinteso che bisogna essere coerenti nel parlarla in casa e che il genitore dell’altra lingua deve anche lui contribuire nel motivare il bambino e preferibilmente non remare contro.

Da mamma di bambini bilingue e da esperta del bilinguismo, cosa consigli alle mamme di bambini che ad un certo punto rifiutano di parlare la lingua minoritaria?

Non insistere ma creare occasioni positive in cui sono costretti a parlare, contatti con altri bambini. Inoltre, è importante individuare le cause di questo rifiuto che potrebbero risiedere nel sentimento di diversità che il bambino prova con l’essere bilingue. Dunque facciamogli conoscere altre famiglie come la nostra, troviamo esempi di persone come lui orgogliose di parlare due lingue e di avere due anime.

Cosa ne pensi delle carte tematiche come strumento di apprendimento e interazione fra adulto/bambino? 

Le ho usate anch’io e sono un ottimo metodo secondo me. Si prestano ad un uso multiplo, puoi inventarci giochi di tutti i tipi e poi, proprio perché sono tematiche, possono trattare temi diversi che interessano il bambino. Possono essere un ottimo metodo anche per sviluppare la capacità di cambiare da una lingua ad un’altra. Ricordo che a mio figlio a circa due anni mostravo delle figure di animali, lui li nominava in italiano e per stimolarlo gli chiedevo: e come si chiamano in olandese? Mi guardava con due occhioni grandi e smarriti finché non ho capito che il concetto di olandese come lingua separata non lo aveva ancora. E così ho preso a chiedergli: “E come lo chiama papà?” e lui rispondeva tutto contento in olandese.

Imparare gli animali in italiano

Torniamo ai libri. Ce li vuoi presentare brevemente?

Guanti bianchi, come avrete capito, sono storie di bilinguismo, dal figlio degli expat al figlio degli emigrati, dal bambino adottato all’artista giramondo, fino al bilinguismo dei sordi con la lingua dei segni o al bilinguismo nei casi di dislessia. Ho cercato di offrire un panorama più ampio possibile di situazioni che però sono frutto di fantasia. Il secondo Terra, mare e altrove è sempre una silloge di racconti incentrati sul tema della migrazione. Ho individuato il “luogo” come entità simbolica del migrare e determinati luoghi, concreti e metaforici, emblematici dell’esperienza migratoria. Cosi’ ho creato racconti intorno a concetti come la città, il borgo, la stazione, la scuola, ma anche il mare, la lettera, la valigia, spazi simbolici della migrazione di ieri e di oggi.

La fiaba per bambini, invece, Le avventure di Arpetta, scritta a quattro mani con mia figlia, parla di musica, è la storia di una bambina che si innamora dello strumento dell’arpa e stabilisce un rapporto di amicizia con la sua arpetta. La bambina è l’unica che puo’ comunicare con lei e insieme affrontano piccole avventure. Il libro è in versione bilingue, con testo a fronte, italiano-inglese e italiano-francese.

L’introduzione di “Guanti Bianchi” specifica che le storie sono frutto di immaginazione. Dove hai trovato l’ispirazione? 

Dalla vita di tutti i giorni, per ogni storia lo scrittore sviluppa una sensibilità particolare proprio come un pittore che vede il mondo in forme e colori. Lo scrittore lo guarda dal suo punto di vista, in base a cio’ che tocca le sue corde e che lo spinge a raccontare. La narrazione è una forma di rielaborazione della realtà e un modo per comunicare con essa.

Io sto finendo di leggere i tuoi libri e devo ammettere che il racconto “Guanti Bianchi”, dall’omonimo libro, mi ha particolarmente toccato l’anima! Il linguaggio dei segni è considerato una vera e propria lingua. Utilizza gli stessi processi mentali delle lingue parlate?

Premetto che non sono un’esperta di lingua dei segni, tuttavia posso dirvi che ha una diversa grammatica rispetto alla lingua di riferimento ed è considerata per questo una seconda lingua a tutti gli effetti, percio’ si parla di diritto al bilinguismo per i sordi.

Si tratta di un bilinguismo che ha una particolarità, ovvero si dice bimodale in quanto permette di esprimere lo stesso concetto sia verbalmente che gestualmente. A noi Italiani sembra cosa scontata visto il nostro bagaglio gestuale, ma non lo è per tutti!

terra-mare-e-altrove

Per “Terra, mare e altrove” invece ti sei ispirata a storie vere. Ce n’è una autobiografica o che ti rispecchia più delle altre? 

Una che mi sta a cuore è “Il vecchio e il Mare Mediterraneo”, una rivisitazione in chiave attuale de “Il vecchio e il mare” di Hemingway, un romanzo che ho molto amato. Un altro racconto che amo è “Anima nera”, la storia di una ragazza che un giorno si sveglia nei panni di una donna nera e vive una giornata guardando la realtà con occhi diversi. Qui ho immaginato che da qualche parte in Africa ci fosse una donna nera che avesse vissuto un’esperienza speculare, a suggerire che da qualche parte del mondo tutte noi abbiamo un’anima speculare.

Ci tenevo poi a sfatare il concetto di anima nera come anima dannata, poiché il nero nella nostra cultura è associato a sentimenti negativi, al lutto ad esempio. Volevo quindi sgretolare questo concetto in considerazione di popoli che vivono in un corpo nero e indossano invece il bianco per il lutto. Il racconto contiene per questo riferimenti al film di Rossellini Anima nera, come ad esempio il protagonista Adriano che presta il nome al barbiere del mio racconto.

Ogni storia a modo suo mi è cara perché creata con un intento comunicativo o legata a esperienze reali. Anche Fathia è un personaggio ispirato ad una storia vera e vuole comunicare la difficoltà di una persona esterna ad inserirsi in una comunità chiusa come puo’ essere quella di un borgo di montagna. Il racconto “Vietato l’ingresso agli Italiani” si basa su un articolo di giornale in cui parlava la figlia di un maestro belga noto come il maestro amico degli Italiani ai tempi della nostra emigrazione.

Le avventure di arpetta

“Le avventure di Arpetta” è stato scritto a 4 mani con tua figlia per trasmettere l’amore per la musica e in particolare per l’arpa. Ed è un libro bilingue (italiano/inglese e italiano/francese). Com’è stata l’esperienza di portare avanti un progetto così importante con tua figlia? 

La cosa è nata spontaneamente, mia figlia all’epoca aveva 9 anni, mi vedeva scrivere, aveva partecipato alle mie prime presentazioni. Così giorno in cui era convalescente a casa mi chiese di scrivere qualcosa insieme ed è nata Arpetta. La fortuna ha voluto che incontrassimo un’editrice che si è innamorata del progetto e lo ha trasformato in un libro bilingue (italiano-inglese e italiano-francese) illustrato con immagini molto belle. Mia figlia Livia ha seguito tutto il processo, abbiamo corretto insieme il manoscritto, mi ha rimproverata perché usavo parole troppo difficili per i bambini, ha segnalato all’illustratrice che l’arpa disegnata inizialmente era troppo grande, insomma si è fatta sentire. Le fasi tecniche sono ovviamente toccate a me. Poi è stato bello presentare il libro insieme. Volevo dimostrarle che se si ha un sogno e si lavora sodo per realizzarlo ci si puo’ riuscire.

Non posso esimermi dal dire Brava Giovanna!!

Giovanna e Livia

Da mamma expat, qual è il miglior consiglio che tu abbia mai ricevuto? E perché? 

Difficile a dirsi, di consigli se ne ricevono tanti e spesso non richiesti. In genere li prendo con le pinze perché alla fine solo noi stesse possiamo sapere cosa è meglio per noi. Pero’ i consigli ci servono anche per capire il pensiero degli altri e a volte per indicarci nuove strade quindi ben vengano purché sinceri.

Sante parole.. Aggiungo io! 🙂

Quali altri progetti hai in ballo, collaborazioni, blog ecc ?

Sempre troppi, ma cerco di concentrarmi sulla scrittura. Ho un romanzo in lettura presso case editrici ed uno in cantiere. Mi piace dipingere e spero di trovare la motivazione giusta per continuare a farlo. Curo una rubrica sul bilinguismo su Donne che emigrano all’estero, un sito che mi piace molto. Per il resto tengo sempre d’occhio la mia priorità che sono i figli e cerco di barcamenarmi tra sogni miei, sogni loro e vita quotidiana.

Sogno nel cassetto?

Non mi piace tenere i sogni nel cassetto, in genere se sono veri sogni e non soltanto un ‘sarebbe bello ma…’, cerco di realizzarli e per ora spero di poter pubblicare i miei lavori futuri.

Intanto ti ringrazio, Isabella, per le tue domande e per l’attenzione che le mamas made in Italy mi hanno accordato. Complimenti per il tuo bel sito, continua cosi’!

Grazie a te Giovanna!! Sei stata illuminante!! 🙂 (Il bello dei blog è che non si vede quando l’autrice arrossisce come una scolaretta alla prima cotta!)

Le avventure di Arpetta FR

In ultimo, ma non meno importante, dove possiamo trovarti?

Se volete contattarmi scrivetemi a giovannapandolfelli@hotmail.com

Potete dare un’occhiata al mio sito/blog: giovannapandolfelli.jimdo.com

E se volete acquistare i miei libri posso spedirveli con la dedica 😊 oppure li trovate sulle maggiori piattaforme online. In questo periodo con Arpetta offro un segnalibro a forma di …arpetta – appunto-, guardate sulla pagina fb Le avventure di Arpetta -fiaba illustrata.

Un saluto a tutte!

Conclusioni

Chiaramente Giovanna sa il fatto suo quando si parla di bilinguismo! Mentre attendevo le sue risposte all’intervista ho finito di leggere i suoi libri (il che significa che me li sono trangugiati in una settimana e mezzo.. Che con la vita di mamma lavoratrice inutile dirti cosa significhi!)

Posso dirti con certezza che attraverso le sue storie vivrai momenti istruttivi, emozionanti e riflessivi. Ma soprattutto la sua capacità di farci vedere il mondo anche attraverso gli occhi di un bambino è quello che mi ha colpito di più.

Che te lo dico a fare? Qui sotto troverai tutti i link utili dove trovare Giovanna e i suoi libri. Natale è alle porte e, se anche tu come me hai un bimbo bilingue , “Le avventure di Arpetta” sarebbe un regalo perfetto! 🙂 E fai anche un regalo a te stessa con “Guanti Bianchi” e “Terra, mare e altrove”. Se ti dico che non te ne pentirai rischio di cadere nei clichè, ma è la pura verità! 🙂

Giovanna Pandolfelli Salone del Libro

Link utili

Puoi vedere Giovanna nei suoi video di presentazione:

Puoi conoscere meglio Giovanna e le sue attività attraverso:

Infine, ma non meno importante, troverete i suoi libri su:

  • AMAZON ITALIANO

Le avventure di Arpetta (versione ita/eng) – Amazon Italiano

Le avventure di Arpetta (versione ita/fra) – Amazon Italiano

Guanti Bianchi. Racconti dedicati a tutti i bilingui nell’anima – Amazon Italiano

Terra, Mare e Altrove – Amazon Italiano

  • AMAZON USA

Le avventure di Arpetta (versione ita/eng) – Amazon USA

Guanti Bianchi. Racconti dedicati a tutti i bilingui nell’anima – Amazon USA

Purtroppo sulla piattaforma americana di Amazon Terra, mare e altrove non è ancora disponibile.

Aggiornerò il post non appena disponibile, promesso! 🙂

Nel frattempo buona lettura!!

PS= se questo articolo ti è piaciuto, non dimenticare di condividerlo! 🙂

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