Ti sei mai chiesta, dopo la nascita di tuo figlio, se la tua vita fosse incentrata sui suoi bisognINI??? Beh, io si’! E’ diventata una tale abitudine che ci ho messo mesi e mesi per rendermene conto, ma la vita di mio marito e mia stava letteralmente iniziando a dipendere dal ‘se e quando’ nostro figlio avrebbe deciso di farla e, soprattutto, dalla qualita’ del “prodotto”.
Se ti chiedi come abbia fatto ad entrare in questa spirale di M@*#a (letteralmente), basta che leggi il mio post sulle coliche del neonato e capirai perche’ sono diventata un’esperta. Ci siamo sparati 9 mesi di coliche e non di quelle classiche, prevedibili, solo in alcune ore del giorno…no! Di quelle che sembra che il mondo stia per implodere a tutte le ore del giorno e della stramaledettissima notte.
Ma vediamo perche’, ad un certo punto, io e mio marito ci siamo guardati e ci siamo chiesti “ma quand’e’ che la nostra vita ha iniziato a ruotare intorno alla cacca”? Eh… ti illustro la situazione.
L’inizio della fine.
Tutto inizia il giorno del parto… Ethan, nostro figlio, viene al mondo e ovviamente come prima cosa decide di esprimere il suo shock mollando una bella scagazzata sulla mia pancia. Io ero ignara di tutto finche’ mio marito, da simpaticone qual’e’, mi mostra una foto dell’opera d’arte ridendo! Ridi, ridi… porta-sfiga che non sei altro!
Dopodiche’, torniamo a casa e Ethan non la fa per 3 giorni. Iniziano i pianti. Ci presentiamo dal pediatra per la visita di ruotine, spieghiamo cosa succede e lui ci guarda compassionevole: “e cosi’ abbiamo un po’ di colichette eh?! Tranquilli, di solito non dura molto. Nel peggiore dei casi, dopo i primi 3 mesi ne siete fuori!”. Col senno di poi, un bel ‘mortacci tua e i 3 mesi’ ci sta!
Al quarto giorno, mentre mio marito si sta spupazzando un po’ il mostriciattolo che, lasciamelo dire, era grottescamente adorabile, sentiamo un rumore degno della scena del gabinetto di “Scemo e piu’ Scemo”. Se non l’avessi mai visto, e’ una scena in cui uno dei due ‘scemi’ mette una quantita’ assurda di purga nel caffe’ dell’altro ‘scemo’ con conseguenze devastanti…per la tazza! Mio marito si paralizza con Ethan a mezz’aria, capisce immediatamente cosa sta succedendo e me lo appioppa dicendo “mi sa che ha svuotato le tubature”. Il tempo di realizzare e mio marito era gia’ fuggito in Brasile, mia madre (che era venuta apposta dall’Italia per gioire del magico momento) si stava squartando dal ridere e io non sapevo dove appoggiare Ethan per paura che al minimo tocco, il pannolino sarebbe esploso. Il tutto mentre nell’aria si diffondeva un aroma degno della peggior concimatura di stagione.
E questo fu solo l’inizio……
Il delirio continua..
Nel tempo le coliche sono diventate la nostra routine: cercavamo tutte le posizioni migliori per farlo dormire, tutte le distrazioni possibili, prodotti di ogni genere che lo aiutassero a passare gas (o altro che ormai non posso neanche piu’ nominare), canzoncine disperate pro-scoreggia e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Puoi ben capire che fra questi fantastici passatempi e l’allattamento ogni 2 ore, non rimanesse molto spazio per altre cose nella nostra vita quotidiana.
Passati i 3 mesi pensavamo che la situazione sarebbe migliorata e invece… E cosi’ passano 5 mesi, poi 6… E ad un certo punto mio marito Scott e’ al telefono con degli amici che ci volevano invitare fuori a cena. Se da un parte l’idea di cambiare aria era allettante come una coppa di gelato coperta di sciroppo al cioccolato (a volte penso di essere ancora incinta!), dall’altra solo il pensare di lavarci, vestirci, profumarci, cambiare Ethan, preparare la borsa, preparare la bottiglia col latte e quant’altro per poi rischiare di dover tornare a casa in preda ad un attacco di coliche…Non ce la potevamo fare. E cosi’ un altro invito declinato perche’ “la nostra vita ruotava intorno alla cacca!”
Ciao ciao vita sociale!
Quando Scott cercava di spiegarlo agli amici, si mostravano tutti comprensivi, ma non potevano capire… Non davvero. Ogni nostra decisione era presa in base a se e quando Ethan fosse finalmente andato di corpo: “andiamo a fare una passeggiata? – No, aspettiamo che la faccia cosi’ poi si addormenta – Dobbiamo andare da tuo fratello per Natale, partiamo alle 11 del mattino cosi’ se ha le coliche abbiamo tempo di fargli il windy. – Devo fare la pipi’! Sei matta? E se ha bisogno di passare gas mentre sei in bagno? Eh ma devo farla… Poi ti lascio immaginare le conversazioni marito-moglie : “l’ha fatta? – quante volte? – e com’era, liquida o densa? – quanto ha pianto oggi per il maldipancia? – gli hai fatto fare la bicicletta? – hai dovuto usare il windy? – gli e’ passata l’irritazione? – dovremmo drogarlo? No dai…Anzi si’ dai, ma tienine un po’ anche per me eh?!”
Ti lascio immaginare che fine avesse fatto il sex-appeal nella nostra vita coniugale: io sempre con la tetta di fuori pronta a sfamare il T-Rex, lui che come abitudine quotidiana portava fuori sacchi di pannolini puzzolenti e lavava vagonate di panni pieni di escrementi degni di un rinoceronte, ed entrambi sfiniti, con le occhiaie e pronti a saltare per aria ad ogni puzzetta di Ethan.
Fuori dall’incubo…?
Ma ce l’abbiamo fatta! Siamo usciti dal tunnel! La nostra vita ha ricominciato a ruotare intorno alle cose normali… Allattamento, dentizione, raffreddori, infezioni all’orecchio, pappine e giocattoli. Vi assicuro che in confronto sono passeggiate al chiaro di luna. Anche se molte di queste sono state comunque inaspettate! Per darti un’idea di consiglio di leggere il mio post su cosa aspettarsi dopo che si aspetta. E’ solo una prima parte delle sorprese, quindi preparati a tutto!
Sara’ superstizione da mamma italiana, ma quando ho cancellato la foto della cacata post-parto, anche le coliche sono sparite. Ora mi chiedo… Se non l’avessi cancellata, la mia vita dipenderebbe ancora oggi, a 19 mesi dal parto, dalla routine defecatoria di Ethan? Quale stregone puo’ mai essere cosi’ crudele da creare maledizioni vodoo di questo genere?
Una cosa e’ certa… Quando si tratta di cacca, Scott ha smesso di ridere.
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